N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 166° Novembre 2024 Anno XIV°  

29 mggio 2012, a Roma il summit bilaterale Italia-Polonia


 

29 mggio 2012, a  Roma il summit bilaterale Italia-Polonia

 I vertici intergovernativi sono strumenti canonici della diplomazia bilaterale che, con cadenza periodica e su basi di reciprocita', incidono sul quadro delle relazioni tra i Paesi che li attuano. Quello tra Italia e Polonia, posto in agenda per il 29 maggio a Roma si colloca fuor di dubbio sullo sfondo di un quadro plurisecolare di rapporti economici e culturali piu' che amichevoli tra i due Paesi, che oggi possono a buon diritto definirsi eccellenti anche sul piano politico, cosi' come configurato dai rispettivi Governi in carica.

 
Senza bisogno di andare troppo indietro nel tempo, con la sola citta' di Cracovia in cui nel XVI secolo era proprio quello italiano a costituire il segmento piu' numeroso tra le popolazioni quivi immigrate (con artisti, pensatori ed architetti che riconosciutamente da qui diffusero in tutta la Polonia la nostra migliore civilta' rinascimentale), bastera' citare solo un paio di esempi di epoche piu' recenti rispetto a quella che oggi viviamo.
 
Sia i polacchi che gli italiani con una qualche dimestichezza delle vicende storiche non hanno mai dimenticato, ad esempio, che durante il Risorgimento, patrioti dei due Paesi combatterono insieme per la causa dell'Indipendenza. Bastera' menzionare la giustamente celebrata Legione del poeta Adam Mickiewicz costituita a Roma il 29 marzo 1848. Come pure l'eroico sacrificio del garibaldino bergamasco Francesco Nullo (considerato in Polonia un eroe nazionale), che il 5 maggio 1863 trovo' la morte in battaglia a Krzykawka in un scontro contro le frze militari della russia zarista, a fianco degli insorti polacchi. Laddove, alla fine del primo conflitto mondiale, e' parimenti ben ricordato che fu ancora l'Italia, nel 1918, a riconoscere con esemplare tempestivita' rispetto ad altre Nazioni la riconquistata indipendenza sovrana e nazionale della Polonia, ricomparsa dopo secoli di dominazioni straniere sulle carte geografiche d'Europa.
 
E va anche detto che neppure durante le dolorose vicende del secondo conflitto mondiale, seguite da lunghi anni di collocazione della Polonia nell'area satellitare sovietica a seguito dello schema bipolare sancito a Yalta, i rapporti diplomatici ed economici con l'Italia sono stati meno che buoni e, nel complesso, reciprocamente fruttuosi.
 
Fin qui, lo sfondo storico. Ma e' inevitabile che in un incontro al vertice come questo del 29 maggio a Roma, situato nel pulsante ed effervescente contesto dell' hic et nunc, cio' che piu' conta ed interessa siano innazitutto le ragioni della piu' immediata contingenza: e' su questa che si confronteranno i vertici decisionali delle rispettive compagini di Governo, nel contesto di uno scenario europeo e globale quant'altri mai complesso e delicato come l'attuale.
 
Ed i segnali preparatori, in questo senso specifico, non si puo' dire che siano mancati da entrambe le parti. Un primo dato di incontestabile certezza e' dato dalla visita del gennaio di quest'anno fatta dal Premier polacco Donald Tusk al nuovo Presidente del Consiglio Mario Monti. In essa si e' sottolineato come i rapporti tra Italia e Polonia possano rappresentare un esempio per il futuro delle politiche economiche europee, in non sottaciuto contraltare a quello che i media definiscono l'asse Parigi-Berlino.
 
Alla data di gennaio 2012 (con Sarkozy ancora Presidente in Francia, non ancora da un Hollande piu' favorevole alla soluzione Eurobond, e con la Merkel ancora non elettoralmente ridimensionata dal voto recente), Donal Tusk ebbe a dire gia' chiaramente che in merito alle principali questioni sul tavolo nell'Unione Europea “ la cooperazione perfetta tra Roma e Varsavia potra' costituire una integrazione migliore di quanto fanno gia' Parigi e Berlino”. Non meno chiaro chiaro ed esplicito il riferimento alla grande autorevolezza di cui gode l'attuale Premier italiano in Europa: e cio' specialmente (dopo aver ricordato che il nostro Paese e' uno dei principali investitori stranieri in Polonia) nel negoziato condotto dall'Italia di Mario Monti sul fiscal compact, il quale “ci permette di sperare bene nel senso che permettera' di applicare il metodo comunitario allo stesso”.
 
Per cui, quello che oggi ci pre quanto meno prudente affermare e' che se le relazioni tra Italia e Polonia difficilmente potranno retrocedere, al massimo potranno rimanere stabili; ovvero, come da entrambe le parti auspicabile ed auspicato, conoscere un concreto ed effettivo avanzamento, rispetto a quanto di buono gia' realizzato in passato.
 
E i diplomatici di entrambe le parti sicuramente sono e saranno all'altezza del compito loro assegnato. A Roma, sia il Capo Missione (l'Ambasciatore Wojciech Ponikiewski) che il suo Vice (il Ministro Consigliere Wojciech Unolt) sono due eccellenti diplomatici: ottimi conoscitori e non da oggi del nostro Paese, per avervi gia' svolto importanti funzioni ministeriali in anni precedenti. A Varsavia, il nuovo Ambasciatore d'Italia, Riccardo Guariglia, e' uno dei piu' giovani e talentuosi diplomatici inviati dal nostro Paese a rivestire questa carica: con alle spalle una solida esperienza di questioni europee (al MAE, immediatamente prima di venire in Polonia, e' stato
sia Vice Direttore Generale per l'Unione Europea che Direttore Centrale per i Paesi europei). Ed e' ad Auschwitz che, significativamente, ha effettuato il 27 gennaio 2012 la sua prima missione fuori Varsavia in occasione della Giornata della Memoria.

 
Se a questo si aggiungono altri e non meno significativi segnali che da ambo le parti civien dato di registrare, il quadro generale delle attese positive per gi esiti di questo importante vertice intergovernativo non puo' che dirsi incoraggiante. Fu infatti proprio al collega polacco Radoslaw Sikorski che il nostro Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata fece il 24 novembre 2011 una delle sue prime telefonate dalla Farnesina: appena dopo aver assunto la carica nel nuovo Governo Monti, prima del successivo incontro a Roma con Sikorski il 30 gennaio. Sottolineando che, nella visione italiana, Varsavia e' un partner europeo di cruciale rilevanza e concordando da subito di mantenere con il suo omologo uno stretto raccordo relazionale.
 
A sua volta, Sikorski nel presentare il 29 marzo 2012 al Parlamento di Polonia il suo expose' sulle linee guida di politica estera per il 2012, ha citato a piu' riprese l'Italia come un Paese al cui nuovo Governo guardare, con rinsaldata attenzione, per un piu' ravvicinato dialogo politico. E questo, detto in passaggi in cui contestualmente si rimarcava l'accenno alla Germania come incontestabilmente uno dei partners principali per la Polonia e per l'intera Unione Europea: uno dei piu' forti, certo, ma al tempo stesso non il predominante. Laddove della Francia, da parte polacca, veniva apprezzata una piu' intensa cooperazione nella cornice del cosi' detto Triangolo di Weimar. Mentre per l'Inghilterra si esprimeva dispiacere per l'ancora mancante volonta' di riconoscersi tra i leaders della Difesa Europea.
 
Prof.Leonardo A. Losito
History of Diplomacy
Collegium Civitas
Varsavia
Pubblicato: 28/05/2012
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