N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 166° Novembre 2024 Anno XIV°  

FORMIA. 'A tavola con gli antichi Romani' 10-3-18 Torre di Mola - sala lettura h 18:00

 ...e' un'occasione per inaugurare anche a Formia l'anno ministeriale del cibo. Se nel Bel Paese il cibo e' praticamente un'arte, l' Assoc. Formiana Saxa, tramite il presidente Tommaso Bosco, grazie anche alla Soprintendenza e alla presenza dell'illustre Dott.re Giorgio Franchetti si apre anche alla valorizzazione di un aspetto fondamentale della nostra cultura perche', come dice il filosofo Feuerbach, "Noi siamo quello che mangiamo".

FORMIA. 'A tavola con gli antichi Romani' 10-3-18 Torre di Mola - sala lettura h 18:00

Come mangiavano gli antichi Romani?  A questa domanda non è semplicissimo rispondere.

Certo, se dovessimo dire come si mangia a Trento o a Palermo sarebbe certamente più facile.

Questo perché la globalizzazione ha fatto si che entrando in un supermercato di Trento ci troveremmo quasi le stesse cose che troveremmo in uno di Palermo, anche se potrebbero cambiare i prezzi. Inoltre, nei ricettari moderni di cucina tradizionale, sono elencate tutte quelle pietanze tipiche di ogni regione. Quindi la risposta si troverebbe in maniera decisamente semplice, anche tramite una ricerca sul web.

Non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda l’antica Roma e naturalmente gli antichi Romani.

La faccenda è più complessa e bisogna fare una distinzione sia “orizzontale”, che tenga conto della geografia, sia “verticale”, che tenga conto quindi della scala sociale romana. Ma anche “diagonale”, che tenga conto quindi, del terzo elemento: il tempo.

Questo perché i primissimi Romani, quelli dei trenta populi albenses  descritti da Plinio non avevano a disposizione tutto quello che avrebbero avuto i loro discendenti in epoca imperiale. Questo perché Roma si espanse ed inglobò nuovi territori, con prodotti locali nuovi e sottomise culture con proprie abitudini alimentari, che in alcuni casi Roma assorbì facendo proprie.

Quindi per poter rispondere, bisogna prima rispondere ad altre domande, come: ”in che momento della storia di Roma? , ed anche “in che punto del territorio romano?” (saranno fatti degli accostamenti al territorio del Formianum) ed infine “ Chi? Un individuo di rango senatoriale, un plebeo o addirittura uno schiavo?”.

Insomma questione complessa.

Questo libro traccia un quadro sull’evoluzione di questo aspetto importantissimo della cultura romana, affrontando anche l’argomento di dove i Romani presero queste abitudini, di come mangiassero i popoli antecedenti a loro, dei traffici di cibo lungo il Mediterraneo e tantissimi altri argomenti interessanti, come la conservazione del cibo in epoca romana. Certamente nel libro trovano spazio tantissime interessanti ricette, riprese da Aplicio, da Catone, da Varrone e da Columella;  ma anche incredibili notizie e curiosità, che vi divertiranno e vi stupiranno.

Troverete moltissime analogie con abitudini, superstizioni modi di fare e dettagli della vita quotidiana e del cibo che sono ancora fortemente radicati nella nostra società moderna, ma scoprirete anche come su alcuni argomenti sia stata fatta cattiva informazione. Molti luoghi comuni legati all’alimentazione dei Romani, come quelli ad esempio sul famigerato garum, sono frutto di errata trascrizione o dovuti ai millenni che ci separano dai Romani, e in questo libro vengono affrontati e riportati alla loro dimensione giusta, una volta per tutte.

Troverete anche un capitolo interessante per scoprire come fecero gli antichi Romani a risolvere un problema immenso ed importantissimo come quello della conservazione dei cibi, dal momento che non potevano compiere quel gesto così consueto che mille volte al giorno facciamo: aprire e chiudere il frigorifero.

Un libro scritto con la preziosa collaborazione dell’archeocuoca Cristina Conte,  la quale si è occupata della ricostruzione in cucina delle ricette che proponiamo.

Inoltre due delle 10 schede di approfondimento sono state scritte da due archeologhe, la dott.ssa Sara Chierici e la dott.ssa Ilenia Tamburro.

·         A SEGUIRE E’ PREVISTA UNA CENA A TEMA.

Pubblicato: 06/03/2018
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