LA TAVOLA DELL’ALLEANZA
Giovedì 12 giugno p.v. alle ore 19,00 nel complesso della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, via Bartolo Longo, 92 sarà presentata La Tavola dell’Alleanza.
di Patrizio Imperato di Montecorvino
Giovedì 12 giugno p.v. alle ore 19,00 nel complesso della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, via Bartolo Longo, 92 sarà presentata La Tavola dell’Alleanza, performance ideata dall’artista palermitana Daniela Papadia,espressione di un percorso tra arte, scienza, multiculturalità e spiritualità, curata da Sveva Manfredi Zavaglia, con la collaborazione e il sostegno di Art & Communication, Anna Marra Contemporanea, la Casa circondariale di Rebibbia di Roma, Liberi Dentro Onlus e la straordinaria partecipazione dello Chef, Stella Michelin, Cristina Bowerman. L’iniziativa ha trovato apprezzata adesione di importanti istituzioni quali la Presidenza della Repubblica e i Patrocini di Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica e il Pontificio Consiglio Pro Famiglia.
La rappresentazione avrà al centro della scena, una tavola coperta da un arazzo, dove vi è ricamata tutta la mappatura del genoma umano, e che ospita 36 personalità del mondo scientifico e culturale internazionale, impegnate a dialogare intorno ad un banchetto.
L’arazzo è stato ricamato da un gruppo di sei donne di diversa nazionalità, detenute all’interno del carcere di Rebibbia, a testimonianza di una partecipazione ai lavori, dal valore fortemente simbolico e solidale. Il ricamo è un’arte antichissima, la metafora dei fili e della tessitura è stata utilizzata in tutte le tradizioni dei vari popoli della terra. Il filo è l’immagine della vita stessa e del destino al quale siamo tutti invisibilmente legati. Altro protagonista fondamentale della performance è il banchetto, che nelle intenzioni dell’artista Daniela Papadia, diventa un momento rivelativo della verità dell’uomo, essere di comunione, convivialità e fratellanza. Il banchetto diventa perciò la celebrazione della vita, del dialogo e della pace, con gli ospiti che avranno libertà di azione e di espressione e ai quali verrà chiesto di identificare una parola, per loro rappresentativa e irrinunciabile. Il risultato di questa riflessione verrà poi ricamato sull’arazzo successivamente.
La performance, curata da Sveva Manfredi Zagaglia con il sostegno della Galleria Anna Marra Contemporanea, è itinerante e prevede varie tappe in luoghi simbolici, ancora in via di definizione, preferibilmente là dove il dialogo tra gli uomini si è per qualche motivo interrotto, diventando così un viaggio che attraversa paesi e fa incontrare persone, che si alleano per tessere nuove trame e visioni.
La prima tappa della rappresentazione sarà il 14 giugno a Roma, dalle 19.30 alle 21.30, all’interno della Casa circondariale di Rebibbia con il coinvolgimento, tra gli altri, delle detenute che hanno contribuito alla realizzazione dell’arazzo.
Impegnata ai fornelli ci sarà la chef Cristina Bowerman della Glass Hostariadi Roma, stella Michelin nel 2010, che con il suo talento coordinerà un gruppo di detenuti nella realizzazione dei piatti. La Bowerman ha aderito con entusiasmo e generosità all’iniziativa, una decisione frutto della sua personalità sensibile e unica nel panorama dei grandi chef italiani.
Per Daniela Papadia combinare il testo del genoma con il piano simbolico del nutrimento e le suggestioni delle varie tradizioni e culture, significa porre in dialogo profondo arte, scienza e temi civili.
La mappa del genoma, nella sua complessa elaborazione, ci mostra gli elementi comuni che appartengono all’umanità intera. Il genoma è diverso tra individui solo dell’uno per mille. Ogni persona è dunque unica, ma allo stesso tempo simile, e si differenzia per la propria sequenza del DNA, che è irripetibile. Il paradosso del linguaggio del genoma è proprio questo: uguaglianza e differenza.
In questo viaggio al centro dell’uomo, l’artista Daniela Papadia, si avvale dell’aiuto e del contributo scientifico del Dott. Gianni Soldati, responsabile della ricerca presso la Fondazione Cellule Staminali Svizzera, e fondatore del Laboratorio di Diagnostica Molecolare di Lugano, Svizzera.
La performance sarà oggetto di riprese video, finalizzate alla creazione di un documentario a cura del regista Francesco Miccichè, e del reportage fotografico realizzato da Carlo Bevilacqua.
Pubblicato: 30/05/2014