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Un passo di Pace, contro le guerre che stringono l’Europa.
A scendere in piazza a Firenze il 21 settembre è stato il coordinamento Rete di Pace formato da Cgil, Acli, Agesci, Arci, Associazione per la Pace, Unione degli Universitari, Associazionismo organizzato. La manifestazione si è svolta a Piazzale Michelangelo, per dire Basta guerre! Mai più vittime! Fermiamo le stragi di civili indifesi a Gaza, in Palestina e Israele, in Ucraina, Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Congo... Per Libertà, Diritti, Dignità, Giustizia, Democrazia.
Perché fermare le guerre e le stragi significa dare finalmente il primato del governo globale del pianeta e delle relazioni tra Stati alla politica multilaterale, ad un sistema delle Nazioni Unite da riformare e da potenziare; significa cambiare il modello di sviluppo, non più orientato al consumo del pianeta per il benessere di pochi ma alla sostenibilità futura ed al benessere di tutti; significa applicazione e rispetto da parte di tutti gli Stati degli accordi, delle convenzioni internazionali e dei diritti umani con meccanismi sanzionatori e con un sistema di polizia e di giustizia internazionale operativo; significa riconoscere il diritto d’asilo e dare accoglienza ai profughi di guerra; significa investire nella ricerca, nell’educazione, nell’ambiente, nell’economia e nel lavoro, nella giustizia sociale, nella democrazia, nella cultura, nel dialogo, nella difesa civile, nella cooperazione, in funzione della pacifica e plurale convivenza e del governo democratico globale, convertendo qui le enormi risorse spese per armamenti e guerre decennali. Se questo cambio di passo delle politiche non si realizzasse in queste direzioni sappiamo bene cosa ci aspetta, è sotto gli occhi di tutti: sono i 2000 morti di Gaza, il carcere a cielo aperto per 1,8 milioni di palestinesi, i 47 anni di colonizzazione e occupazione israeliana della Palestina, una vita sotto minaccia per il popolo israeliano, la guerra, i prodromi della pulizia etnica, la violazione dell’autodeterminazione dei popoli in Ucraina, come in Palestina e nel Sahara Occidentale, le 200mila vittime del conflitto siriano e le circa 2000 vittime che il conflitto iracheno sta mietendo ogni mese, 6000 morti in Ucraina Orientale; le infiltrazioni mafiose e criminali in ogni conflitto, l’uso del terrorismo anche da parte degli Stati, la tortura, la detenzione illegittima, gli scomparsi, il fondamentalismo, il sostegno a dittatori e monarchie medioevali per difendere potenti interessi di parte e i nostri approvvigionamenti energetici; sono le esecuzioni di massa, la proliferazione degli armamenti e dell’economia di guerra, i milioni di profughi e di disperati in fuga, la finanza speculativa, il fallimento degli Stati, il saccheggio dei beni comuni e la crisi delle democrazie, la propaganda e le informazioni strumentalmente distorte dai poteri forti che influenzano e condizionano l’opinione pubblica… Da Firenze è partita una campagna per un cambio di passo delle politiche dei governi e delle istituzioni internazionali. Il passo di pace che dobbiamo fare è tanto urgente quanto ambizioso e difficile.
A scendere in piazza a Roma il 21 settembre è stata la Comunità Ucraina con “Io posso fermare la guerra!”. La manifestazione è organizzata nell’ambito dell’iniziativa mondiale “Worldwide Peace March, 21 september, I can stop the War” Il percorso: p.zza Esquilino - via Cavour - Colosseo - via dei Fori Imperiali - p.zza Venezia - p.zza Santi Apostoli. Raduno alle 13.00 in p.zza Esquilino. La manifestazione ha lo scopo di invitare l'Unione Europea a tutelare i valori di Democrazia, Pace, Diritti Umani e Libertà su cui la stessa UE è stata fondata- in Paesi europei per storia, cultura e tradizioni come l'Ucraina, la cui integrità territoriale è oggi messa fortemente a repentaglio dall'aggressione militare della Russia di Putin. Il sostegno all'indipendenza dell'Ucraina da parte dell'Europa è necessario per garantire la pace tra i popoli e il rispetto dei punti della Convenzione Europea per i Diritti dell'Uomo, che, al pari dell'Articolo 11 della Costituzione Italiana, ripudia la guerra come mezzo di coercizione geopolitica per risolvere le controversie politiche, commerciali ed economiche tra le nazioni del Mondo. Gli organizzatori della manifestazione ritengono che, così come durante la prima fase delle proteste degli ucraini sul Maidan di Kyiv, l'Europa, considerata soprattutto come insieme di valori e ideali, è il punto di riferimento per tutti quei Paesi, come l'Ucraina, che sono chiamati a difendersi da un'aggressione militare per ottenere pace e libertà.
Il Corteo organizzato dal Congresso degli Ucraini in Italia, Comitato organizzativo del Euromaidan di Roma e Associazione Cristiana degli ucraini in Italia vedrà la partecipazione di associazioni impegnate nel rispetto della legalità e della libertà di stampa, nell'ambito sociale e in quello dell'integrazione e delle comunità d'Italia: Associazioni Internazionali: Associazione "Un Mondo per Amico. Roma Capitale per difesa dei Diritti Umani", Federazione delle Donne Italiane per la Pace nel Mondo, Associazione Europea Italia-Ucraina Maidan, Croce Rossa Italiana, Associazione "Salvamamme". Istituzioni e Associazioni Ucraine: Chiesa Greco - Cattolica Ucraina, Associazione "Santa Sofia", Ambasciata dell'Ucraina presso Quirinale in Italia, Ambasciata dell'Ucraina presso la Santa Sede in Italia, Congresso degli ucraini in Italia, Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia, Associazione Cristiana Italia – Ucraina, Consiglio Centrale di Coordinamento delle Organizzazioni Ucraine in Italia, Associazione Compass Onlus, Scuola Ucraina "Prestigio" a Roma,Associazione delle Donne Lavoratrici in Italia, l’associazione culturale e teatro folcloristico ucraino “Beregynya”, Associazione “Orianna”, Associazione "Ukraina in Europa Onlus”, Associazione Culturale "Matrioska", Associazione "Solidarnist”, Associazione “Rodyna”, Volontari di Caserta, Parrocchia della Chiesa Greco cattolica di Napoli, Ucraini delle Marche, le Comunità degli ucraini di Aversa, Aquila, Viterbo, Tarquinia, Latina, Frosinone, Orvieto e Torino.
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