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Intervista a Francesco Stella: il Cinematography Fashion Show
Gli appassionati del fashion di tutto il mondo, che accorrono a Milano per l’appuntamento di febbraio 2024 con il fashion e sono pronti ad essere catturati dalla creatività dei designer internazionali, riuniti in uno show dagli accenti cinematografici.
by Sabina Fattibene
Incontriamo Francesco Stella, regista e presentatore di questo magnifico show, il “narratore” sospeso tra realtà e finzione, attore di cinema, teatro, televisione, paroliere, aiuto regista, che ci porta per mano nella magia infinita della settima arte, descritta già dall’allestimento, partendo dal concetto del cinema, per poi riconnettersi alla realtà.
Abituati a vederti nelle fiction e alla televisione, a Milano sei in veste inedita di regista e presentatore per raccontarci l’abbinamento moda e cinema: Da oltre un secolo, tra il mondo del cinema e quello della moda c’è un rapporto perfetto che produce meraviglie. Due universi paralleli che si incontrano spesso e con modalità sempre più sofisticate, tanto da sembrare vasi comunicanti ormai inscindibili. La settima arte, fin dai suoi esordi, agli inizi del ‘900, ha fatto largo uso della capacità narrativa che hanno gli abiti, arrivando spesso a dettare le regole dello stile, grazie a costumisti dall’animo raffinato ed eclettico. Allo stesso tempo, la moda ha preso e regalato emozioni dal e al grande schermo. Ho accolto con entusiasmo l’invito perché alla settimana della moda a Milano il 20 febbraio Fashion Vibes presento numerosi stilisti che hanno avuto consulenze di addetti ai lavori nel mondo del cinema anche perché la moda ha usato gli spunti e la fantasia del cinema trasportandolo sulle passerelle. Una magia destinata a continuare e ispirare.
Collezioni che riflettono la realtà di oggi vista nei film? Le collezioni non hanno realmente a che fare con i film, ma rispecchiano il percorso e le esperienze nel concepire e realizzare collezioni stesse, le difficoltà che trova il designer di essere un brand ‘emergente’ nel mondo della moda oggi, dominato dal cinismo, dalle strategie di marketing e così lontano da quello che avviene ‘on the street’. La moda deve narrare la realtà che circola per strada, che è il tema fondamentale delle ispirazioni, mostrando collezioni vere, puntando sulla qualità e iniziando dai materiali, tema dominante di questo periodo storico, dai materiali rigorosamente riciclati e provenienti da quello che viene scartato, alla scelta dei modelli, e gli accessori portati ogni giorno.
Secondo te l’abito trasmette gioia? Secondo me la gioia viene dallo specchio, l’ultimo sguardo di una donna prima di uscire, l’occhio impietoso, freddo, che non mente e racconta tanto di te. Indubbiamente ti guardi, ti osservi e stai bene con te stessa perché, il tuo outfit, è un modo per presentare te stessa al mondo.
Sei attore di cinema, tv e teatro, paroliere, aiuto regista, spiegaci le varie forma d’arte che ritrovi nel fashion, nella narrazione del cinema: Le varie forme d’arte, arte e cinema, food e arte, cinema e narrazione, sono svariate forme d’arte che dialogano fra loro. Ma il rapporto dove si esprime maggiormente il talento è quello tra moda e cinema, vedi Luchino Visconti, Chanel, Saint Laurent, Givenchy, Prada, Armani, dove si raggiunge risultati che rimangono nella storia, diciamo che in alcuni film “nasce uno stile” per sottolineare la centralità del cinema nella moda. Moda e cinema sono due forme d’arte che raccontano una storia, un’evoluzione, un passato, narrato attraverso le battute di una sceneggiatura e tramite cambi di look, sfumature rivelatrici, immagini. La collaborazione tra registi e designer, infatti, aggiunge corpo al mood dei personaggi, li rende reali.
Queste sfilate ti hanno fatto sognare?
Le sfilate delle ore 19.00: MAHAUD,VALIDE SULTAN, LEM, G.STARS_KIDS, HEEYONGHE,HAIFA, NAZ MAER, un vero viaggio del mondo attraverso culture e sogni diversi.....Ho notato un ritorno alla cura per il dettaglio e all’uso di materiali di qualità, che si traducono in abiti e accessori contraddistinti da costruzioni strutturate ma contemporanee. Hanno sfilato brand giovani e altri già affermati, creati da design senza tempo e dotati di molta artigianalità che guidano questo “lusso silenzioso”, che non mira a farsi notare con effetti maxi. La Sostenibilità, empowerment e nostalgia sono le linee guida da non dimenticare per il FW 2025.
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