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UCRAINA: le menzogne di Putin & lo Stretto di Kerch
by Giulio de Nicolais
Storici ufficiali russi affermano, forti delle fortune che la nazione Russia ha avuto negli ultimi secoli e della funzione centrale che Mosca ha avuto durante la vita dell’Urss, che gli inizi della nazione russa hanno avuto origine sul territorio dell'attuale Ucraina. Nelle scuole russe si insegna che “Kiev è la madre della Russia”.
Nei centri culturali delle Ambasciate della Federazione Russa, erti nelle capitali di ogni nazione al mondo, che poi erano le sedi delle ambasciate dell’ Unione Sovietica, la Russia cerca di far valere il suo diritto sull'Ucraina. Nel contesto delle origini della Russia e della fondazione di Mosca, i russi omettono che il principe Jurij Dolgorukij, fondatore di Mosca nel XII secolo, era un nobile “ucraino” definendolo “slavo”. Altra verità storica che le Autorità russe omettono nei programmi didattici è la storia della “colonia di Mosca”: Kiev era la “madre delle città russe” e pertanto Mosca pagava le tasse a Kiev, che era la sua città metropolitana di riferimento. I coloni che hanno civilizzato e conquistato le regioni del nord-est, così infatti venivano individuate nel XII secolo le terre che ora formano la parte occidentale dell'attuale Russia, erano per lo più ucraini, perciò gran parte dei russi hanno origini ucraine.
Per quanto riguarda la Repubblica del Kuban, la presenza ucraina in Russia è assai più consistente, perché in Kuban furono deportati i cosacchi ucraini e le loro famiglie dopo che la zarina Caterina II vinse la guerra contro La Repubblica Ucraina gestita appunto dalla nobiltà cosacca. Ciò ci fa capire che i “cosacchi” sono una realtà ucraina, e non russa, che i reggimenti cosacchi le cui leve attualmente provengono dal Kuban e che servono nell’esercito della Federazione Russa in effetti hanno i nonni ucraini. Il famosissimo pittore Malevich non è affatto russo, la lo stesso Malevich in vita si definiva ucraino!!! Tante pietanze presentate come russe, sono in effetti ucraine come il famoso Borch, i pampuski e le tradizionali uova pasquali dipinte a mano.
La sfortuna di Kiev arrivò con l’arrivo delle orde mongole che la devastarono, e Mosca iniziò ad avere una maggiore importanza amministrativa, pur restando ancora per molti anni i moscoviti in balìa della corona di Kiev. Nel 1654 l'Ucraina devastata dall’invasore mongolo decise di entrare in un'unione con la Russia. I russi garantirono di fare salvi certi privilegi e libertà per gli ucraini, ma spesso Mosca non mantenne la promessa.
L'Impero russo venne distrutto nel 1917, con la rivoluzione bolscevica. Gli ucraini vennero costretti a firmare il trattato dell'Unione sovietica nel 1922. La disfatta sovietica di fronte all'avanzata tedesca nell'estate del 1941 è solitamente fatta risalire alla disaffezione dei cittadini ucraini nei confronti di Stalin, del cui regime terroristico erano stati le vittime negli anni Trenta. L’Ucraina infatti era stata oggetto di un pesante sfruttamento economico e di una politica di russificazione. Stephan Bandera, eroe nazionalista ucraino, dal 1941 al 1946 inizialmente in collaborazione con Berlino fonda la Repubblica indipendente Ucraina ed anche nel primissimo dopoguerra continua a difenderla fino al 1956, con il suo Esercito Insurrezionalista Ucraino (UPA) contro i sovietici che avevano vinto la guerra al fianco degli Alleati. Erano gli inizi della Guerra Fredda e l’Upa difendeva i confini delle giovani democrazie occidentali nate nel dopoguerra dal comunismo.
E oggi Vladimir Putin ci viene a dire che l’Ucraina non sarebbe neanche uno Stato, che parte del suo territorio è Est Europa ed un’altra parte è ex-Russia che lui intende riannettere.
Nell’asserire ciò l’ex colonnello de KGB Vladimir Vladimirovich Putin non prova alcuna vergogna e non rispetta i patti di Ginevra firmati con Ucraina Usa e UE popolando le fazioni paramilitari separatiste (Donbass) di regolari dell'Esercito della Federazione Russa senza mostrine, di mercenari italiani nazi-fascisti al soldo di Mosca e non ritirando l'esercito russo dai confini orientali. La Russia il 25 novembre 2018 ha sequestrato dopo un breve conflitto a fuoco dal quale ne sono usciti feriti sei marinai ucraini di cui due gravemente, tre navi della flotta navale ucraina al largo delle penisola della Crimea appunto rivendicando il blocco dello Stretto di Kerch, quella lingua di Mar Nero che divide la Russia dalla la Crimea, che la Federazione Russa invase e si annesse nel marzo del 2014, sottraendola all’Ucraina. Atti di guerra deliberati contro l'Ucraina, in beffa ad ogni accordo e trattato internazionale precedentemente sottoscritto. Preoccupanti anche l'esercitazione di Vostok 2018, che presuppone un massiccio assenbramento di carri armati russi.
Putin intende trascinare l’Occidente alla guerra?
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