Con gli azzurri in Polonia dall'Italia anche la significativa testimonianza in ricordo della Shoah.
La squadra azzurra in Polonia ha portato dall'Italia anche una significativa testimonianza di consapevole ricordo del dramma epocale della Shoah.
Dopo la bella partita d'esordio degli Azzurri agli Europei contro la Spagna, a Danzica il Presidente Napolitano si e' complimentato con gli atleti della Nazionale. Era contento, il nostro Presidente, per la piu' che dignitosa e a tratti sofferta prova di alto agonismo professionale offerta dalla squadra di Prandelli, in campo contro i campioni del mondo. A parte il risultato non trascurabile del pareggio, il Capo dello Stato, oggi ancora in visita di Stato in Polonia, potra' tornare in Italia con un altro motivo di soddisfazione: contrariamente a quanto paventato da diversi ossrvatori internazionali, dagli spalti dello stadio di UEFA EURO 2012, le pur accalorate tifoserie non hanno
minimamente turbato la sana atmosfera di sentita competizione calcistica con manifestazioni di intolleranza, slogan o striscioni inneggianti ad estremismi di alcun genere.
L'ombra del pregiudizio antisemita o comunque razziale, contro cui i media avevano pur messo in guardia gli organizzatori, gli sportivi ed il pubblico degli spettatori, non ha infatti insidiato il corretto svolgimento delle competizioni in corso di svolgimento nel Paese in cui si perpetro' ad opera del regime totalitario nazista la tragica vicenda dei campi di sterminio in cui morirono milioni di Ebrei.
La consapevolezza di quella terribile ferita inflitta a tutta l'umanita' che ancora ne serba il ricordo, e' stata esemplarmente testimoniata dalla doverosa e giusta decisione dei nostri Dirigenti sportivi -- accolta con plauso immediato dal nostro Presidente della Repubblica e dagli altri vertici del nostro Paese – di far visitare agli Azzurri il luogo-simbolo di Auschwitz Birkenau, giusto alla vigilia della gara. Appena prima di loro, lo aveva fatto anche la Nazionale tedesca. Mai forse come in questo caso, a tutti e' stato chiaro che i momenti piu' significativi e coinvolgenti di agonismo sportivo, non possono e non devono positivamente prescindere dal piu' generale contesto storico -- piu' e meno recente che esso possa essere -- delle vicende internazionali che hanno segnato il corso degli eventi anche dolorosi di interi popoli e Paesi.
Gli Azzurri hanno giocato ieri in terra di Polonia, ben sapendo dove si trovavano. Una ragione in piu', dunque, per sentirci tutti e coralmente
soddisfatti ed orgogliosi. Per quel che riguarda in particolare il trauma indelebile della Shoah, l'Italia ufficiale ed i suoi cittadini non sono
arrivati impreparati a questo appuntamento. Dettaglio questo non di poco conto, che nemmeno qui ai piu' e' sfuggito E' del resto ancora fresca in Polonia, l'eco delle toccanti espressioni di profonda partecipazione istituzionale giunta da Roma per la Giornata della Memoria del 2012. Non a caso il messaggio consegnato in quella occasione dal nostro Ministro degli Esteri Giulio Terzi, insieme a quello delle nostre altre massime Autorita', e' stato accolto con grande soddisfazione anche dalla locale Comunita' Ebraica, nella persona (cito
per tutti) del Rabbino Capo di Polonia Michael Schudrich.
Gli Ebrei di Polonia e di tutto il mondo, peraltro, conoscono perfettamente la vicenda e gli scritti del torinese Primo Levi, che ad Auschwitz fu prigioniero e della cui esperienza ha lasciato una testimonianza di altissimo valore universalmente riconosciuto. Primo Levi fu uno dei tanti italiani deportati in quel gorgo infernale ed aberrante di estrema sofferenza. Uno dei pochi scampati al martirio. Proprio in quel luogo si e' recato in visita il nuovo Ambasciatore italiano, Riccardo Guariglia: nella sua prima visita ufficiale effettuata fuori Varsavia, appena dopo aver presentato le sue credenziali di accreditamento in Polonia.
Ed e' a Primo Levi, nella ricorrenza del 25mo aniversario della sua morte, che il Jewish Historical Institute di Varsavia dedichera' govedi prossimo con accurato tempismo una giornata internazionale di studio e riflessione. Primo relatore sara' in Polonia appositamente dall'Italia il prof. Rino Caputo, Preside della Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di Roma 2. Per la comunita' ebraica italiana in Polonia, interverra' l'ingegner Michael Levi.
Prof. Leonardo A. Losito
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