N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
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LE ARMI CHIMICHE: UN SUICIDIO POLITICO PER DAMASCO ED UN VERO PERICOLO DI GUERRA PER TUTTA L'AREA MEDIORIENTALE

Damasco: "In caso di attacchi internazionali, pronti a usarle 

da La Redazione

LE ARMI CHIMICHE: UN SUICIDIO POLITICO PER DAMASCO ED UN VERO PERICOLO DI GUERRA PER TUTTA L'AREA MEDIORIENTALE

MOSCA, 24 DIC - Il ricorso alle armi chimiche costituirebbe un "suicidio politico" per il regime siriano di Bashar al Assad. Lo avrebbe asserito il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov in una intervista diffusa stamani dal canale tv Russia Today. "Non penso che la Siria si servira" di armi chimiche. Se lo facesse, questo costituirebbe un suicidio politico del governo".
Verso il 3 dicembre notizie di intelligence informavano che l'esercito siriano aveva iniziato a mescolare elementi chimici per la produzione di gas Sarin, micidiale arma chimica che potrebbe essere usato contro i ribelli e contro la popolazione inerme siriana: le armi sarebbero già pronte per l'uso. (Il Sarin è un gas nervino che provoca convulsioni, arresto respiratorio e morte). Tuttavia Damasco ha risposto  affermando che "in nessuna situazione userà le armi chimiche contro il suo popolo".

Nel fine settimana c’era stato un intenso scambio di comunicazioni tra le cancellerie e le agenzie di intelligence occidentali, che avrebbero già messo a punto un piano di emergenza per neutralizzare l’ utilizzo di queste armi: il Pentagono ha stimato in 75.000 il numero di soldati necessario a neutralizzare l'azione di Damasco.

“Ci saranno conseguenze”: ha detto il presidente degli Usa Barack Obama. “Il mondo sta guardando”, ha ammonito Obama rivolgendosi esplicitamente “ad Assad e a chi obbedisce ai suoi ordini”. Il presidente americano - intervenendo a Washington a un incontro di esperti sul rischio di una nuova proliferazione delle armi nucleari - ha avvertito come “l’uso di armi chimiche sarebbe totalmente inaccettabile e se qualcuno farà il tragico errore di usare queste armi ci saranno conseguenze e ne dovrà rispondere”.


La Turchia ha chiesto preventivamente alla Nato di schierare batterie anti-missile Patriot al confine con la Siria nel timore che Bashar Assad ricorrera al suo arsenale chimico contro i ribelli, e che poi come è già in precedenza accaduto con i colpi di mortaio anche questi gas potrebbero spingersi oltre il confine turco. Assad ha ancora diversi missili Scud di fabbricazione sovietica e nordcoreani SS-21 le cui testate esplosive possono essere rimosse ed essere armati con letali sostanze chimiche o batteriologiche.

Il regime di Damasco possiede dunque oltre al gas nervino sarin, altre scorte di gas mostarda (la vescicante e mortale iprite),  e il più letale Vx. Probabilmente la Turchia sarà dotata di Patriot dagli olandesi e dai tedeschi, i medesimi che la fornirono  nel 2003 durante l’invasione dell’Iraq.

Il fatto che Damasco possieda armi chimiche per la distruzione di massa è fatto assai pericoloso, non è da dimenticare infatti, che Washington decise di invadere l'Iraq proprio per il medesimo motivo.

Pubblicato: 24/12/2012
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