N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 166° Novembre 2024 Anno XIV°  

Lui è tornato. Il romanzo fantapolitico che spopola in Germania

Lui è tornato. Il romanzo fantapolitico che spopola in Germania

 Sta avendo grande successo in Germania, il romanzo di fantapolitica del giornalista Timur Vermes, Lui è tornato. Questo “Lui” sarebbe Adolf Hitler.  Nel libro si risveglia nella Grosse Deutschland di oggi e ripropone le sue idee: lo slogan “Non tutto era sbagliato”  . Lui conquista i salotti televisivi fino a diventare un’icona mediatica. Il libro esce anche in Italia (ediz. Bompiani)  Al fenomeno Hadolf Hitler  il Venerdì di Repubblica ha dedicato una copertina intera. L’autore spiega che l’idea di scrivere questo suo libro è nata per affrontare di petto il “mostro” che il  popolo tedesco ha frettolosamente cancellato dalla memoria: “In Germania sappiamo tutto sul nazismo e sull’Olocausto, ma su di lui tendiamo al rituale dell’anatema… Tendenza inconscia all’autoassoluzione da colpe collettive”.  Per Timur Vermes, “la sua opera serve per mettere in circolo anticorpi, perché la democrazia piace finché ci vivi bene ma se cominci a vivere male le chance di un dittatore seducente diventano maggiori e sempre più pericolose”.

Giochi di fantasia? Mica tanto. Vi si legge anche una certa tendenza a demonizzare il dissenso, esasperato da questi periodi di crisi nei quali i partiti mostrano  affanno nel ricambio della  classe dirigente dei paesi dell’Europa.

L’allarme è lanciato, dunque. La dittatura è in agguato: il desiderio del popolo di rivolgersi all’uomo della Provvidenza è forte. Come rimediare? Non c’è che una strada, indicata del resto proprio dall’autore di Lui è tornato: i politici dovrebbero lavorare per mantenere attraente la soluzione  democratica. E se il nazionalsocialismo fosse potuto essere non razzista e non xenofobo? Allora “Non tutto era sbagliato”. Il Partito dei Lavoratori Tedeschi durante le riforme degli anni ’33 e ’34, con la nascita del Fronte Tedesco per il Lavoro, abolì i sindacati e l’equivalente della Confindustria tedesca. Solamente il partito unico aveva il compito di mediare le controversie lavorative al fine d'eliminare ogni possibile turbamento della pace interna. In questo modo l’economia germanica che era in crisi dal ’29, ripartì.    

Pubblicato: 07/07/2013
Share:


Ultime interviste