Ricorrenze per l'Europa: la Madonna e il Generale
by Leonardo A. Losito
In Polonia le ricorrenze storiche hanno inevitabilmente significati plurimi. Tipicita', questa, di un Paese orgogliosamente patriottico e straordinariamente dotato di un sentire identitario e solidale. Mai venuto meno neppure durante parentesi storicamente complesse, come quella lungamente patita per la forzata inclusione nell'area sovietica post-bellica. Ed e' questo un dato di fatto che riesce a sorprendere persino osservatori muniti di dimestichezza con usi e costumi locali.
Prendiamo ad esempio la data del 3 maggio: ricorrenza laica e religiosa al tempo stesso. In questo giorno nacque nel 1791 la Prima Costituzione scritta in Europa. A dichiararla festivita' nazionale fu il Parlamento, dopo che nel 1918 il Paese riconquisto' l'unita' e l'indipendenza con la conclusione della prima guerra mondiale.
Accade anche pero' che il 3 maggio sia da lunga pezza un giorno festivo dedicato alla Madonna, Regina di Polonia. All'epoca della PRL (Polska Rzeczpospolita Ludowa) il governo comunistizzato, con la solita scusa del mantenimento dell'ordine pubblico, proibiva i pubblici festeggiamenti scomodi per il regime con l'intervento della Milicja. Addirittura, gia' nel 1951 questa festa sacra era stata eliminata dal calendario e si dove' aspettare il 1990 per vederla formalmente reinserita. Nel frattempo, i devoti Polacchi dovettero acconciarsi a pregare di nascosto.
Oggi che pregare in casa e farsi somministrare i Sacramenti non e' piu' vietato, chiese e piazze sono piu' affollate che mai. Con gente di ogni eta' e ceto sociale che si riversa ordinatamente -- e' questo il punto -- sia nei luoghi di adunanza laica che religiosa. Vecchi, giovani e bambini li abbiamo visti accorrere in massa a piedi con la coccarda rosso-bianca sul petto e con le bandierine sventolanti al passaggio di reparti scelti delle Forze Armate nazionali e dei Paesi ospiti tra cui l'Italia.
Quest'anno pero' la kermesse popolare si e' caricata di significati speciali, che Stato e Governo hanno voluto e saputo organizzare ed offrire all'attenzione d'oltreconfine. Alla Defilada 3 Maja 2019 nella ex capitale del Patto URSS di Varsavia si sono festeggiate infatti date di ben piu' ampio respiro sovranazionale: il 20mo anniversario dell'adesione alla NATO ed il 15mo dell'ingresso nell'Unione Europea.
E il mese di maggio non e' ancora finito! Altre date si succedono oltre a quella del 3 di cui si e' detto. Calendario e Storia ci rammentano pure che il prossimo giorno 18 del mese corrente, i Polacchi e gli Italiani -- alla presenza dei rispettivi Presidenti della Repubblica Andrzej Duda e Sergio Mattarella -- ricorderanno a Monte Cassino la celeberrima battaglia contro l'occupante Tedesco, vinta dai soldati del II Corpo d'Armata Polacco di Liberazione.
Li guidava il Generale Wladyslaw Anders: un combattente di straordinario intuito e superiori capacita' militari, che scompagino' la linea Gustav dopo che Americani ed Inglesi avevano tentato piu' volte e non c'erano riusciti. Fu lui infatti che spezzo' la resistenza germanica, riuscendo ad aprire la via verso Roma alle altre forze alleate in arrivo da Cassino e da Anzio.
Non tutti pero' ricordano (anzi molti, specie tra i piu' giovani, neppure lo sanno) che all'eroe di Monte Cassino la Polonia filo-sovietica derivata dagli accordi di Teheran e Yalta sottrasse anche la cittdinanza. Anders mori' infatti in esilio a Londra nel 1970, ma volle essere seppellito accanto ai suoi soldati nel cimitero polacco di Monte Cassino, vicino all'Abbazia Benedettina. Lo stesso fece sua moglie Irena, che gli sopravvisse fino al 2010 ed e' seppellita nel medesimo luogo.
Per molto tempo il nome di Anders e' stato per troppi una memoria scomoda. Non dimeno, oggi a Varsavia c'e' una via principale a lui intitolata dopo la fine della Guerra Fredda. Alcuni storici meglio informati (cito per tutti il Prof. Jan Wladyslaw Woś) elegantemente e senza alcun astio riportano in ogni caso che, ancora nel 1987, quando il Generale Jaruzelski si reco' in visita di Stato al cimitero militare di Monte Cassino, non si fece alcuno scrupolo protocollare di evitare platealmente la sua tomba. Indubbiamente una brutta pagina, irripetibile e da obliare, stendendovi sopra un misericordioso velo di pietas. Per nostra fortuna e di tutti, non e' raro che il tempo sappia essere galantuomo. Resta comunque disponibile il documentatissimo volume (tradotto in italiano da Daniele Martoglio) dedicato alla battaglia nel 2014 dall'Istituto per la Memoria Nazionale IPN (Instytut Pamieci Narodowej) di Varsavia.
Alla cerimonia di quest'anno, a Monte Cassino, nel cimitero militare polacco dove riposano i 1090 soldati caduti in battaglia, ritornera' ancora una volta sulla tomba di suo padre la figlia dell'eroico combattente, Anna Maria Anders, oggi membro attivo del Senato e Ministro Segretario di Stato in carica al Dialogo Internazionale. Giusto in queste ore, apprendiamo che, una volta validata la prevista prassi di espressione e ricezione del dovuto agrément, dovrebbe toccare giusto a lei essere il nuovo Ambasciatore di Polonia a Roma.
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