Antonella Cavallo, “Il regno Argentato e le tre lune”, Albatros editore.
Una nuova favola da raccontare. Un regno da salvare!
In Italia la cultura delle favole sembra essere tramontata intorno alla metà degli anni sessanta. Vi ricordate i dischi in vinile, i mitici 45 giri, con la canzone “A mille ce n’è…”? Erano le favole sonore con le quali molte generazioni hanno fantasticato; qualcuno ancora oggi tenta di rispolverare quei dischi. Ecco, leggendo il testo di Antonella Cavallo, “Il regno Argentato e le tre lune”, sembra essere tornati a fantasticare come da piccoli. Si torna a sognare principi e principesse, guerre senza confini tra maghi buoni e cattivi, cavalieri pronti a sacrificare la loro vita per il loro re, per la loro donna e per una giusta causa. Vi avverto però, i cavalieri questa volta sono senza il loro destriero, in tempi moderni si spostano all’interno di sfere di energia e comunicano telepaticamente, così anche il cattivo e perfido Asdrenus usa gli stessi misteriosi poteri che vanno oltre la conoscenza umana. Apro una piccola parentesi di riflessione, senza nulla togliere agli autori più acclamati del momento, come per esempio la geniale e bravissima Joanne Rowling con il suo Harry Potter, ma anche un paese come l’Italia potrebbe produrre buoni racconti fantastici se alcuni editori avessero più coraggio e attenzione verso le creazioni di scrittori e scrittrici che tutto sommato potrebbero essere allo stesso livello, per questo va il plauso anche a tutti gli editori che effettuano pubblicazioni di questo genere. Abbiamo un generale bisogno di aiutare la mente a fantasticare.
Quella di Antonella è una favola dove non manca di certo il romanticismo, non è priva di importanti concetti come la lealtà, il dovere, la sincerità e dove la mitologia, abbandonata un tempo sui banchi di scuola, torna invece a risorgere più avvincente che mai. Artemide, Selene ed Ecate, ovvero le tre lune, tornano a vivere nella favola in un’altra veste, in chiave più moderna rispetto alla reale collocazione mitologica, sono infatti i nomi delle tre eroine del racconto, ma in fondo anche nelle favole si può stare al passo con i tempi e nello stesso momento volare con la fantasia, una cosa molto importante nella vita di ciascuno di noi, anzi fondamentale.
Ma sarà poi vero che le favole piacciono solo ai bambini?
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