N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 165° Ottobre 2024 Anno XIV°  

La Federazione Russa tortura e uccide i soldati ucraini fatti prigionieri, commettendo un crimine

La Federazione Russa tortura e uccide i soldati ucraini fatti prigionieri, commettendo un crimine
Secondo l'ufficio del Procuratore Generale dell'Ucraina, le forze militari russe hanno ucciso 93 prigionieri ucraini sul campo di battaglia, dopo averli torturati brutalmente, contravvenendo il tal modo alla Terza Convenzione di Ginevra sottoscritta una prima volta nel 1929, e poi con modifiche nel 1949. I Soldati della Federazione Russa ed i loro comandanti, ufficiali, dirigenti e vertici statali stanno incrementando vorticosamente i crimini di guerra, in questa guerra della Russia in Ucraina. 
 
Yuriy Belousov, capo del dipartimento per contrastare i crimini commessi nei conflitti armati, ha affermato che l'80% delle esecuzioni di prigionieri di guerra ucraini è stato registrato nel 2024, con la tendenza delle esecuzioni a partire da novembre 2023.
 
Inoltre, Belousov ha osservato che il 3 ottobre è stato diffuso sui canali Telegram un video di un'altra possibile esecuzione di un soldato ucraino. "Abbiamo immediatamente, insieme al Dipartimento investigativo principale del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (SBU), registrato un altro caso penale", ha affermato il capo del dipartimento.
 
Il video in questione sembra mostrare soldati russi, con le toppe Wagner PMC, che giustiziano un "mercenario dei Baltici". Il video è stato pubblicato da uno Z-blogger. 
 
Nella prima clip, un uomo ucraino inginocchiato in una fossa scavata è costretto a dire "Grazie, zio Zhenya Prigozhin, per aver cresciuto questi ragazzi", mentre un coltello gli viene puntato alla gola. Nella seconda clip, due individui dichiarano "In nome della Federazione Russa, sei condannato a morte!" prima di sparare al prigioniero di guerra ucraino.
 
La terza convenzione di Ginevra protegge i combattenti legittimi che, nel corso di un conflitto armato internazionale, vengano fatti prigionieri dal nemico. Fu sottoscritta una prima volta nel 1929, e poi una seconda con modifiche a Ginevra nel 1949.
 
È preceduta dalle convenzioni dell'Aia del 1899 e del 1907, che si concentrano sullo svolgimento dei combattimenti. Il trattamento umanitario previsto dalla convenzione di Ginevra del 1929 è il frutto di un negoziato fra stati che ha cercato di tenere conto di due esigenze diverse: la sicurezza dello Stato che detiene il prigioniero; la fedeltà al proprio paese del prigioniero.
 
Il prigioniero di guerra, infatti, non essendo cittadino della potenza detentrice, non è legato ad essa da alcun dovere di fedeltà, ma anzi come soldato è spesso vincolato al dovere di cercare di combattere per il proprio paese, pertanto, ad esempio, se il prigioniero tenta la fuga e non riesce a raggiungere le proprie linee, potrà essere punito solo disciplinarmente e non penalmente (se però nel tentare la fuga uccide o ferisce qualcuno o compie altri reati allora potrà essere perseguito penalmente in base alle leggi del paese dove è trattenuto).
 
I prigionieri possono essere internati in campi. Ai soldati semplici può essere assegnato lavoro manuale, ai sottufficiali lavoro di supervisione. Non è permesso assegnare lavoro agli ufficiali, a meno che loro stessi lo richiedano.
 
I prigionieri non possono essere obbligati a lavori di carattere militare. Ai delegati del Comitato internazionale della Croce Rossa è concessa la visita ai prigionieri senza testimoni. 
 
Pubblicato: 08/10/2024
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