N°13/2010 Registro Stampa Trib.di Roma il 19/01/2010 - Direttore Responsabile: Giulio de Nicolais d'Afflitto.
NUMERO 166° Novembre 2024 Anno XIV°  

Al Salone Margherita "Cantanapoli", il MUSICAL - FINO AL 3 MARZO 2013 - h.21.00

il Novecento, rivive tra balli, canti, scene e costumi (ben 180 a firma di Giuseppe Tramontano) e rende omaggio alla tradizione che porta i nomi di Antonio Viviani, E.A. Mario, Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Renato Carosone e altri. “Viento ‘e mare” (Vento del Mare) è il solo pezzo inedito, scritto dalla Di Sarno, perno indiscusso nelle due ore di spettacolo nel quale si misura in ruoli diversi, ora sciantosa, poi popolana, dalle lacrime per bombardamenti e miseria, guerre e immigrazione alla gioia per lo sbarco degli americani.

(foto di Gianluigi Barbieri)

Al Salone Margherita  "Cantanapoli", il MUSICAL - FINO AL 3 MARZO 2013 - h.21.00

Cantanapoli – il musical, nasce da un’idea di Enzo Sanny, che ne è anche il regista. Interpreti Giò Di Sarno, Alessandro Fortunato, Nunzio Milo ed il corpo di ballo della Dance Fusion Company diretta da Stefano Vagnoli.
“Quando il Padreterno creò il mondo, guardò con un occhio di predilezione questa nostra meravigliosa Italia ma, quando arrivò a Napoli, sorrise.
Le regalò un cielo ridente, verdi colline, un vulcano sonnecchiante e poi... uomini belli, artisti, donne dagli occhi neri, bambini ricciuti e... Il mare..., il sole..., protagonisti di migliaia di canzoni.
Questo mare che da Posillipo a Margellina ci fa ascoltare, come un’orchestra, voci e rumori, pianti e risate, venditori ambulanti, suonatori, cantanti, scugnizzi... Tutti ci corrono incontro con
le loro grida e la loro gioia, con la loro umanità e generosità.
In questo spettacolo, il Novecento, rivive tra balli, canti, scene e costumi (ben 180 a firma di Giuseppe Tramontano) e rende omaggio alla tradizione che porta i nomi di Antonio Viviani, E.A. Mario, Salvatore Di Giacomo, Roberto Murolo, Renato Carosone e altri. “Viento ‘e mare” (Vento del Mare) è il solo pezzo inedito, scritto dalla Di Sarno, perno indiscusso nelle due ore di spettacolo nel quale si misura in ruoli diversi, ora sciantosa, poi popolana, dalle lacrime per bombardamenti e miseria, guerre e immigrazione alla gioia per lo sbarco degli americani.
La leggerezza di balli e colori con la potenza canora dei tre protagonisti che riescono a fondersi in un “unicum” forte e gradevole trasportano gli spettatori in un’atmosfera magica. E non c’è storia per Napoli se non c’è il drammaturgo Eduardo De Filippo, a lui l’omaggio più forte di Giò Di Sarno quando guardando il pubblico mentre si avvolge le spalle con lo scialle recita lo struggente monologo de “E figli so’ figl” tratto da Filumena Marturano. Il dono eduardiano alla maternità universale.
Da Napoli a Roma, dai vicoli alle borgate, per fare l’inchino artistico ad un’altra grande della canzone: Gabriella Ferri e…con tanto di frac e bombetta.
Al tenore Alessandro Fortunato sono affidati i brani di grande potenza vocale compreso lo straordinario “Caruso” di Dalla.
Nunzio Milo trova spazio in canzoni romantiche di grandi estensioni vocale e duetti di avanspettacolo con la protagonista in scena, tra questi la simpatica rivisitazione della poesia di Eduardo “’O’rraù” (il ragù).
E’ uno spettacolo intenso e allegro adatto per tutta la famiglia senza limiti di età.

Pubblicato: 12/12/2012
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